venerdì 23 dicembre 2011

The Artist

Un film del 2011 in bianco e nero? E per di più muto? Sulla carta sarebbe potuto essere un film noioso, al limite della dormitina sulla poltrona del cinema.
E invece no!
Il film è delizioso e divertente, non si sente per nulla la mancanza della voce, grazie anche alla bravura degli attori che riescono a fare talmente tante espressioni quante non ne abbiamo viste negli ultimi dieci film che hanno vinto l'oscar. Anzi i momenti più intensi sono quelli in cui anche la colonna sonora tace.
Certo, la storia è quella che è, forse non eccezionale, ma gradevole, forse non sconvolgente, ma piacevole e non stucchevole.
Insomma, un film da vedere.
Menzione speciale al vero protagonista del film: il cane Huggy (che non a caso ha vinto il Palm Dog Award a Cannes). Senza di lui il film non sarebbe stato lo stesso.
Bang!

Voto complessivo 8/10

Midnight in Paris

il film è scritto e diretto da Woody Allen e, come la maggior parte dei film del caro vecchio Woody, o lo odi o lo ami.
Secondo me, tralasciando i primi 5 minuti del film, che sono un vero e proprio spot pubblicitario per la città di Parigi, con una sequenza di cartoline che nemmeno sul sito di Flickr del più sperduto turista potete trovare, con nomi di negozi e marchi in bella vista, si tratta di uno di quei film che finisci per amare.
Fa parte del filone "fantasioso", in cui alcuni avvenimenti inverosimili, al limite della fantascienza (tipo La rosa purpurea del Cairo per intenderci) portano i protagonisti (e gli spettatori) ad interrogarsi sulla propria vita, su quello che cercano, su quello che realmente vogliono e vale la pena fare.
Anche lo spettatore viene catturato da questa atmosfera onirica e ti vien subito voglia di andare a Parigi.

voto complessivo 8/10

mercoledì 21 dicembre 2011

Desperate Housewives stagione 8 parte 1

L'ottava stagione delle casalinghe disperate, sarà anche l'ultima. La ABC ha infatti lanciato il telefilm con lo slogan "kiss them goodbye".
E gli sceneggiatori stanno facendo di tutto per farci rimpiangere la serie, una volta che sarà conclusa.
Ogni anno, a metà stagione la serie si interrompe per le vacanze estive e ogni volta lo fa con un "cliffhanger" un episodio dal finale mozzafiato che ti lascia con un'aspettativa pazzesca e non vedi l'ora di sapere come va a finire.
E quest'anno l'ultimo episodio del 2011 non è stato da meno.
Diversamente dagli altri anni, però, non si tratta di un evento arrivato all'improvviso a sconvolgere la vita del tranquillo (?) quartiere di Winsteria Lane, perché la vita delle nostre casalinghe era già sconvolta.
Lentamente, ogni puntata ci ha portato a questo finale drammatico, di cui non riusciamo ad immaginare le conseguenze.
Guardate la prima parte della stagione e gustate il "cliffhanger" fino alla ripresa della serie nel 2012 e prepariamoci a dare alle nostre casalinghe preferite un bacio d'addio.

voto complessivo 9/10

Unstuck

Si tratta di una nuova applicazione per iPad che promette di risolvere (o per lo meno di aiutare a risolvere) i momenti in cui si è bloccati, in cui non si riesce andare avanti, siano essi nella vita privata o lavorativa.
L'idea è anche interessante e il design dell'applicazione veramente affascinante, ma l'efficacia del metodo è alquanto discutibile.
Spesso ci si trova bloccati davanti a schermate in cui non si sa che cosa digitare o scegliere, tanto che ci vorrebbe una applcazione per sbloccarci dai momenti in cui siamo bloccati nel decidere cosa digitare nell'applicazione che ci dovrebbe aiutare a sbloccarci dai momenti di blocco...
non so se rendo l'idea.

Scaricatela se volete vedere come fare delle belle applicazioni, ma non sperate di risolvere il vostro incubo da foglio bianco con essa! Speriamo in futuri sviluppi.

Voto complessivo 5/10

True Blood (stagione 3)

Si tratta della terza stagione della fortunata serie dedicata ai vampiri veri (quelli che si sciolgono al sole e che sono cattivi).
La stagione, rispetto alle prime due, sembra un po' di passaggio: vengono introdotti nuovi personaggi, nuovi mostri (goà menzionati nelle precedenti stagioni), nuovi vampiri (cattivi).
Dalle scene scollacciate si passa anche alle scene di sesso vero e proprio, dimostrando ancora una volta come il serial sia rivolto a chi ha velleità voyeristiche.
Non male quindi, basta che abbiate visto le prime due stagioni e abbiate voglia di vedere la quarta.

voto complessivo 7/10

martedì 29 novembre 2011

Immortals

Film diretto da Tarsem Singh con diversi attori più o meno conosciuti, tra i quali uno spietato Mickey Rourke . 
Si tratta di un vero polpettone mitologico con dei, eroi, guerrieri, sacerdoti, minotauri, pizie, aquile e cavalli e pure un oggetto magico che conferisce grandi poteri!
Niente di nuovo, dunque, a parte il fatto che è girato in un ottimo 3D.
Dopo 300, tuttavia, i combattimenti sembrano tutti uguali, con schizzi di sangue al rallentatore che sembrano lì lì per macchiarti la camicia.
Andate pure tranqulli a vederlo per godervi il 3D, sorvolando su un paio di ingenuità nella storia (una riguarda proprio l'oggetto magico di cui sopra) e state tranquilli che gli schizzi di sangue non vi costringeranno ad andare in tintoria.


voto complessivo 6/10

venerdì 11 novembre 2011

Deception Point


Thriller quasi dignitoso (quasi) che si svolge con il consueto (per i libri di Dan Brown) ritmo serrato da film d'azione hollywoodiano.
Sarà che il "mistero" si capisce già a metà libro, sarà che ormai tutti i libri di Brown hanno lo stesso identico schema, sarà che sono ormai stanco dei "complotti" legati alla Casa Bianca, sta di fatto che non ho trovato granché questo romanzo.


Sono invece rimasto sorpreso dalla lingua: ci sono molti vocaboli ricercati, che mi hanno costretto a ricorrere spesso al dizionario.
Un buon esercizio di lingua e un modesto momento di intrattenimento, dunque.

voto complessivo 6/10

giovedì 10 novembre 2011

True Blood (stagione 2)



In questa seconda stagione del serial americano della HBO la protagonista Sookie Stakeouse (interpretata da Anna Paquin), il fratello Jason (interpretato da Ryan Kwanten) e tutti gli altri protagonisti del fortunato serial vampiresco vivono due avventure separate e parallele che solo alla fine della stagione trovano un compimento congiunto.

L’impressione che si ricava dall’intera stagione, pertanto, è meno unitaria rispetto a quella avuta dalla prima, ma, nonostante questo, la trama è altrettanto intrigante e coinvolgente.

In alcuni episodi forse il fiato resta meno sospeso, ma alla fine non si resterà delusi dai vari cliffhanger.

Molto più scollacciata della prima, questa seconda stagione espone, se possibile, ancora più pelle, facendo respirare un’aria di sensualità e carnalità non indifferente.

Se non siete bacchettoni non potete perderla!

voto complessivo 8/10

mercoledì 9 novembre 2011

Too big to fail


Il titolo di questo film per la tv della HBO è un’espressione entrata nell’uso comune in economia e sta ad indicare quelle compagnie il cui giro di affari è talmente grande che se fallissero causerebbero il collasso dell’intero sistema economico e finanziario.

Il film racconta gli eventi legati alla grande crisi economica di fine 2008, legata allo scoppio della bolla edilizia, in cui i colossi dell’economia americana fallivano l’uno dopo l’altro.

Magistralmente interpretato da grandi attori (William Hurt tra tutti, che interpreta il segretario al Tesoro Henry Paulson, ma come non citare Cynthia Nixon, la Miranda di Sex & the City o James Woods), montato con sapienza insieme a stralci dai notiziari originali, sottolineato musicalmente in maniera solenne, il film narra vicende che normalmente faticheremmo a capire (i sottili fili della trama dell’economia e della finanza) in maniera epica, in cui i protagonisti sembrano altrettanti cavalieri in lotta contro invisibili mulini a vento.

Quella crisi sembra superata, ma sicuramente questo film va visto (in lingua originale è un po’ ostico se non siete madrelingua: probabilmente faticherete a capire i termini troppo tecnici) per farci capire come sono andate veramente le cose e anche per darci una chiave di lettura sulla crisi attuale; anche se, purtroppo, non ci dà certo una soluzione per poterne uscire.

Voto complessivo 8/10

giovedì 27 ottobre 2011

This must be the place

Un film di Paolo Sorrentino con Sean Penn e Frances McDormand.

Il film è osannato da pubblico (soprattutto) e critica (abbastanza), ma a me non ha convinto del tutto.
La storia c'è, ma il suo svolgersi, soprattutto a livello intimamente emozionale, è solo suggerito.
Le inquadrature annoiano, con i campi lunghi che servono a farci vedere quanto è bella l'America (cosa di cui non abbiamo bisogno).
I cinque minuti con la performance artistica (non solo musicale) di David Byrne sono un po' isolati, una pausa nel film, una scusa per farci ascoltare della bella musica.

Sì, Sorrentino è un bravo regista e non traslascia nulla per essere sicuro che noi non ci si accorga di ciò...


Voto complessivo 6/10

lunedì 24 ottobre 2011

Melancholia


Film di Lars Von Trier, con Kirsten Dunst (che per questa interpretazione ha vinto la Palma d'Oro) e Charlotte Gainsbourg.

Il film si apre con quello che potremmo definire uno screensaver: le immagini più belle del film, slegate tra loro, al rallentatore, ci inebriano le pupille e ci fanno pensare “ma se in cinque minuti ho visto tanta bellezza, che cosa mai mi racconterà per il resto del film?”.

Ma il film non delude: per tutta la sua durata cerchiamo di inquadrare quello che abbiamo visto nei primi cinque minuti, anche per capire se si tratta di un sogno, di un riassunto, di immaginazione e assistiamo ai diversi modi di reagire delle protagoniste di fronte all’estremo.

Visivamente impressionante, emotivamente coinvolgente, questo film ci pone di fronte all’eterno,  spingendoci a domandarci, ancora una volta, se la vita abbia un senso e come reagiremmo noi nella situazione radicale disegnata dal regista.

Voto complessivo 9/10

sabato 22 ottobre 2011

Pan Am

Nuovo telefilm della ABC che ci racconta la storia di un equipaggio (pilota, copilota e quattro "hostess") della compagnia aerea Pan Am negli anni 60.
Il telefilm si presenta all'apparenza sbarazzino ed effimero, ma in realtà ci racconta la storia degli Stati Uniti di quelli anni (e quindi del mondo) con un occhio per niente superficiale (e poi il fatto che è la storia di un equipaggio, ogni puntata si svolge in una città diversa-solo l'aereo è sempre lo stesso). I personaggi femminili sono il vero fulcro della trama e sono delle vere donne moderne, padrone della loro vita, anche negli anni 60.
Con la tecnica del flashback scopriamo anche molto dei protagonisti, ognuno dei quali ha dei buoni motivi per volare via su un aereo.
Buon telefilm, ben sceneggiato e recitato; non so se sei personaggi sono abbastanza per far durare una serie (quante cose potranno mai capitare loro?), comunque si tratta di una serie molto interessante e da vedere.

Voto complessivo 7/10

giovedì 20 ottobre 2011

A dangerous method

Film di David Cronenberg, con Michael Fassbender, Keira Knightley, Viggo Mortensen, Vincent Cassel, Sarah Gadon.
Il film vuole (vorrebbe) raccontare il legame tra Carl Gustav Jung, la sua paziente Sabina Spielrein e l'altro grande psicologo Sigmund Freud.
All'alba della psicoanalisi, una storia potenzialmente ricca di sfaccettature e già magistralmente pennellata da Roberto Faenza nel film Prendimi l'anima, diventa in questo film un susseguirsi di episodi slegati, sfilacciati, con attori inespressivi o troppo espressivi.
Un film noioso, che non ci spiega nulla, che scade quasi nel morboso e va detto che essere bigotti non è tra le mie caratteristiche

voto complessivo 4/10

mercoledì 19 ottobre 2011

La sedia vuota

romanzo di Jefferey Deaver.

Si tratta del terzo libro dedicato alla figura del criminologo Lincoln Rhyme e va detto che non è all'altezza dei primi due.
L'azione si sposta da New York alla Carolina, ma non è questo che rende il libro meno speciale, quanto il fatto che le indagini non sono così speciali come quelle dei primi due lbri, in cui da indizi veramente insignificanti si ricavano delle verità assolutamente imprevedibili. Qui sembra tutto un po' sotto il naso di tutti, con comportamenti dei personaggi al limite dell'inverosimile.
Per carità, si tratta comunque di un ottimo thriller, però appena al di sopra della sufficienza.

voto complessivo 6/10

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domenica 9 ottobre 2011

Unforgettable


unforgettable in inglese vuol dire “che non può essere dimenticato”. Ciò che la protagonista di questo telefilm della CBS non riesce a scordare è: tutto. Ricorda tutto. Ha un disturbo che le fa rimanere impresso nella memoria ogni più piccolo dettaglio che ha visto. Una cosa che al solo pensarci mi fa venire i brividi. E anche a lei.
Potete pensare ad un caso in cui questa caratteristica fisica possa tornare utile? risposta esatta: nelle indagini poliziesche.
Un buon noir con ottimi attori (il protagonista maschile è uno degli attori di Nip/Tuck, lei, la protagonista, era nel telefilm Senza Traccia), ogni puntata è autoconclusiva, ma una trama secondaria lega tutti gli episodi ed è connessa con la “dote” della protagonista. Forse se incentrassero le puntate maggiormente su questa trama secondaria la serie decollerà, altrimenti rischia di annoiare per mancanza di idee originali...
Nel frattempo godiamoci un bel telefilm poliziesco, abbastanza innovativo, per noi che pensavamo che ormai sui thriller non ci fosse più niente da dire.

voto complessivo 7/10

martedì 4 ottobre 2011

La storia infinita

di Michael Ende
La storia di tutte le storie, la fiaba di tutte le fiabe, il libro di tutti i libri. Non so se è stato scritto per i bambini, ma so che se un adolescente lo leggesse non potrebbe fare a meno di rimanere a bocca aperta a ogni capitolo.
La storia infinita è pura fantasia, con vicende che si ribaltano e cambiano ad ogni capitolo; libro perfetto per insegnare ai bambini l'importanza della lettura, ma anche dell'amicizia e dell'amore e al tempo stesso è un modo per ricordare tutto ciò anche ai grandi. 
Leggetelo, qualunque età abbiate, ed entrate anche voi nello stupefacente mondo di Fantàsia.


voto complessivo 10/10


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lunedì 3 ottobre 2011

Carnage

Film di Roman Polanski, con Jodie Foster, Kate Winslet, Christoph Waltz.

Se volessi descrivere le sensazioni che mi ha lasciato questo film, le esprimerei con due suoni dei fumetti: WOW e FIU.
WOW: un film molto bello, un film che può insegnare come si fa una regia e anche come si recita. Le inquadrature sono da maestro: mai si dubita di essere in un vero appartamento e non in uno studio cinematografico, finanche i riflessi negli specchi rendono la scena vera e viva e i primi piani sottolineano le emozioni in maniera incredibile. Gli attori dimostrano con le loro espressioni che non hanno subito iniezioni di botulino ed esprimono una quantità esagerata di sensazioni, passando da un umore all’altro, sottolineato da una sceneggiatura al limite della perfezione. E un bravo ai doppiatori, che si dimostrano in questo film degni degli attori cui prestano la voce.
FIU: per fortuna il film dura poco. Le emozioni sono così forti, il ritmo così serrato, le inquadrature così coinvolgenti, che lo spettatore non può che rimanere coinvolto dallo svolgersi della trama, partecipando empaticamente allo svolgersi del dramma sullo schermo e se durasse un po’ di più l’ansia finirebbe per rovinare un così bel film.

Insomma: il film mi è piaciuto e da domani in casa mia non mancheranno mai dei tulipani gialli.

Voto complessivo 10/10

giovedì 29 settembre 2011

Olive Kitteridge

Di Elizabeth Strout

Una serie di racconti che si svolgono nella provincia americana, legati dalla figura di Olive Kitteridge, a volte protagonista, a volte solo un'immagine sullo sfondo. Dei racconti densi di sentimenti, forti, viscerali, ma inaspettati, che ti colpiscono come degli schiaffi violenti, mentre te ne stai tranquillo ad osservare le onde del mare al tramonto.
I racconti sono ciascuno compiuto in sé, ma tutti insieme disegnano uno dei personaggi più veri che la letteratura contemporanea ci abbia donato.

voto complessivo 10/10


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True Blood (stagione 1)

In questo serial americano della HBO, giunto orami alla quarta stagione, ci sono i vampiri. Ma quelli veri. Quelli cattivi, quelli che si sciolgono al sole, quelli che vedono gli esseri umani come sacche di sangue ambulanti.
Ma, come dovremmo sapere bene, tra il nero e il bianco ci sono tante sfumature di grigio.
Ecco quindi che la forza, il senso di potenza che ti dà l'essere un vampiro contrasta con quello che eri, con quello che sei stato, con quello che sei diventato malgrado la tua volontà.

Tutto parte da un antefatto svelato nei primi secondi del primo episodio: veniamo a sapere che i vampiri sono tra noi e sono loro stessi a dircelo, cercando il modo di convivere pacificamente con gli essere umani.

In una cittadina del sud degli Stati Uniti, dove fa così caldo che anche i pantaloncini corti sono un indumento troppo pesante, dove la pelle è sempre un po' imperlata di sudore (se sudi, ovviamente), dove i capelli si appiccicano ai lati del viso, vediamo come vampiri e umani cercano di convivere. A fatica.

Un bel serial, con una giusta dose di mistero e di suspense, con molti centimetri di pelle scoperti. Una bellissima prima stagione in cui, episodio dopo episodio, non sai mai cosa aspettarti e la trama si svolge in maniera impeccabile. E resti a bocca aperta ad ogni finale di puntata.

voto complessivo 9/10

mercoledì 28 settembre 2011

Lo scheletro che balla

di Jefferey Deaver.
Secondo libro della serie dedicata a Lincoln Rhyme, si tratta un thriller veramente ben scritto, con la giusta dose di colpi di scena inattesi (altrimenti che colpi di scena sarebbero?), che regge benissimo il confronto con i vari CSI a cui siamo abituati (il libro è del 1998). Forse quelle quattro o cinque pagine dal risvolto rosa/sentimentale potevano pure essere evitate, ma non tolgono nulla alla avvincente trama e fanno da probabile premessa ai libri successivi.

voto complessivo 9/10

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domenica 18 settembre 2011

Cosa tiene accese le stelle

di Mario Calabresi

Fermo restando che il modo in cui l'autore scrive gli consentirebbe di rendere interessante e piacevole da leggere anche un elenco del telefono, questo libro non raggiunge lo scopo che (probabilmente) si prefissa. L'autore ci vuole far capire che in fondo non è vero che si stava meglio quando si stava peggio (proprio perché si stava peggio) e che un po' di sano ottimismo ci dovrebbe far sperare in quello che potremmo chiamare "the italian dream" (l'uso dell'inglese non è casuale). Peccato che per dimostrarlo intervisti ricercatori che sono andati all'estero (o che sognano Marte) o petrolieri super ricchi o attrici la cui sagace ironia da decenni mette in discussione questo paese e le usanze strane del suo popolo.
Insomma, nonostante le buone intenzioni, questo libro ci lascia con un po' di amaro in bocca, facendoci capire che, forse, per realizzare il sogno italiano, conviene ancora attaccarsi a quello americano.

voto complessivo 6/10

venerdì 2 settembre 2011

Storia della mia gente

di Edoardo Nesi


sì, ok, l'autore sa scrivere in un buon italiano e la prosa scorre che è una meraviglia. Tutto qua.
il libro è alquanto noioso e più che la storia della sua gente (chi sarebbe poi questa sua gente? i suoi ex-dipendenti? gli altri imprenditori che sono stati costretti a vendere la propria azienda?) è la sua storia di imprenditore costretto a vendere la sua ditta e che inveisce contro Cinesi e IRAP, non riuscendo a vedere un po' più in là della propria poltrona). Forse voleva essere un'analisi critica dell'economia globale, forse voleva essere solo un lamento per le aziende che chiudono e nessuno fa niente per impedirlo, ma sembra solo il lamento di chi non è riuscito a tenere in piedi l'azienda di famiglia.

voto complessivo 2/10




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mercoledì 31 agosto 2011

La strada dritta. Il romanzo dell’autostrada del Sole

di Francesco Pinto.

Il fulcro del romanzo è la costruzione dell’Autostrada del Sole. Può sembrare banale come spunto, ma l’autore lo rende quasi un’epopea, un’esaltazione del genio italico, una celebrazione di pochi visionari ingegneri e lavoratori che sfidano l’ottusità dei burocrati statali e costruiscono la più lunga autostrada d’Europa, con lo scopo utopistico di unire l’Italia con l’asfalto. Suona tutto un po’ esagerato? Sì, forse sì, anche se un’autostrada così lunga costruita in pochissimi anni resta per il nostro Paese un traguardo incredibile e ineguagliato.
I personaggi di fantasia aggiunti al racconto dei fatti storici aggiungono quel po’ di sentimento che renderebbe altrimenti il romanzo un unico elenco di statistiche di chilometri costruiti al giorno. Le storie sono forse un po’ troppo melodrammatiche, piene di dramma e di speranza, da veri anni cinquanta, gli anni in cui è ambientato in gran parte il romanzo.
In somma un buon libro, scorrevole che si legge tutto d’un fiato, senza diventare capolavoro.

voto complessivo 7/10

mercoledì 24 agosto 2011

Ave Mary

di Michela Murgia

Normalmente non leggo saggi, preferendo loro un romanzo o un racconto. Però mi incuriosiva l’argomento di questo saggio sulla figura femminile e su come la Chiesa cattolica abbia influenzato il modo in cui la donna viene vista e trattata al giorno d’oggi in Italia (soprattutto).
Il libro l’ho divorato in due giorni.
Il linguaggio è semplice, scorrevole e chiaro, senza mai essere banale.
La scrittrice parte sempre da un episodio concreto da cui prende spunto (infatti ella stessa lo definisce un libro di “esperienza, non di sentenza”), preannunciandolo con una frase tratta da una poesia, da una preghiera, da una canzone o anche da un film.
L’analisi è precisa e potrei definirla inoppugnabile e illustra come la Chiesa abbia contribuito sottilmente (ma nemmeno poi tanto) a formare nelle nostre coscienze l’idea della distinzione di genere, con l’inevitabile e sacra sottomissione della donna ancella, curatrice, consolatrice, nei confronti dell’uomo capo, autorità.
Leggetelo, anche solo per apprezzare la scrittura fluida e arguta dell’autrice e sono sicuro che qualcosa di quello che dice rimarrà anche in voi.

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voto complessivo 9/10

martedì 23 agosto 2011

Green Lantern (Lanterna Verde)

In brightest day, in blackest night,
No evil shall escape my sight

recita l'inizio del giuramento della Lanterna Verde terrestre, tradotto in italiano con un buffo, ma efficace,

Nel giorno più splendente, nella notte più profonda
nessun malvagio sfugga alla mia ronda
 

Il film è fedele allo spirito del fumetto, ma nello stesso tempo lo reinventa, dando la possibilità di essere apprezzato anche a chi non ha mai letto un albo di lanterna verde (cosa non difficile, vista la non eccelsa storia editoriale italiana).
Il film forse pecca di bilanciamento nelle trame, perché sembra che ce ne siano troppe, anche se poi tutte riescono a concludersi in maniera compiuta e interessante. Strano come i due protagonisti, che dovrebbero essere cresciuti insieme e perciò della stessa età, dimostrino un'età molto differente (lei almeno 15 anni meno di lui), però è veramente un peccato veniale (l'unica cosa grave del film è l'orrenda mascherina del protagonista, giustamente presa in giro dai due protagonisti).

Pertanto se vi piacciono la fantascienza e i supereroi non perdete questo film e non state a cercare la versione 3D: il film è stato girato in 2D e processato in post-produzione. Le scene spaziali dei primi minuti sono strabilianti in 3D ma poi il film è piatto come un fumetto... appunto

voto complessivo 7/10

Rise of the Planet of the Apes (L'alba del pianeta delle scimmie)

Esiste la possibilità di raccontare qualcosa di nuovo sul pianeta delle scimmie? In fondo si tratta del settimo film dedicato al tema. La risposta è: sì!
Il film racconta l'inizio di tutto, come tutto è cominciato, reinventandolo in chiave moderna (e quindi - indovinate un po' - interviene la ricerca genetica!).
Gli effetti speciali sono eccezionali, mai dubitiamo di trovarci di fronte a delle vere scimmie, che, per la prima volta nella storia della saga scimmiesca, non sono state realizzate da degli attori truccati e mascherati.
In questo film James Franco è un po' "gigione", ma aggiunge quel tocco di sentimento alla storia che la rende persino credibile.

Insomma, sia che siate dei fan della saga, che troveranno un nuovo inizio, sia che non abbiate mai visto un film della serie (il film non è un sequel di qualcosa), andatelo a vedere e vedrete un bel film di fantascienza, in cui la stupidità umana è espressa in molte sfaccettature.

voto complessivo 8/10

lunedì 25 luglio 2011

Io sono un gatto

di Natsume Soseki

Il libro è interessante perché offre un importante punto di vista sul Giappone di inizio novecento, un periodo di cambiamenti in un paese ancorato alle tradizioni, in cui l’Occidente inizia ad influenzare pesantemente usanze e comportamenti.
L’autore escogita l’espediente di raccontare quello che succede attraverso gli occhi di un gatto, che osserva e ascolta perplesso quello che il suo padrone, la famiglia e gli amici del suo padrone fanno e dicono.
Alla fine si vengono a scoprire molte cose affascinanti del Giappone, che appaiono molto particolari agli occhi di noi Occidentali, ma quello che non rende speciale questo libro è che l’espediente narrativo resta soltanto un espediente narrativo.
Molto spesso il gatto non fa altro che riportarci i dialoghi così come li ascolta senza offrire quel qualcosa in più che potrebbe essere il punto di vista di un gatto, appunto; altre volte il gatto fa delle profonde riflessioni filosofiche sul Giappone o sulla vita in generale, che suonano troppo “culturali” per essere veramente le riflessioni di un felino domestico.
Solo in un paio di episodi, quando parla di caccia ai topi o ai corvi crediamo veramente di trovarci a leggere i pensieri di un gatto.
Un altro punto non molto esaltante è la mancanza di una vera e propria storia: le quasi 500 pagine sono solo un susseguirsi di immagini, di scene, di episodi, solo vagamente legati tra loro, il che rende la lettura un po’ stancante, anche se mai noiosa.
Insomma un libro da leggere se volete un punto di vista ampio sul Giappone, senza aspettarvi quel tocco di originalità che il titolo o la terza di copertina suggerirebbero.

voto complessivo 7/10

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giovedì 23 giugno 2011

Cosmétique de l'ennemi

breve (come tutti i suoi romanzi del resto) racconto di Amélie Nothomb, della serie non autobiografica. Nei libri in cui Amélie non ci racconta la sua vita, la sua fantasia prende forme inaspettate, a tratti sconvolgenti e anche disturbanti e in questo libro questa sua vena si scatena. Ogni poche pagine si ha una rivelazione che stravolge o sconvolge quanto letto prima in un crescendo d'autore.
Un dialogo serrato per palati fini

voto complessivo 8/10
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mercoledì 22 giugno 2011

Muori Milano Muori!

di Gianni Miraglia

Quando Hulk si arrabia, urla “Hulk spacca”. Ebbene possiamo dire che questo libro “spacca”. È ambientato in una Milano fortemente criticata da chi, si capisce, in realtà la ama e la vorrebbe diversa; una Milano che in realtà potrebbe essere una qualunque città di un paese in cui gli improduttivi non hanno più posto, ma anche i produttivi stentano a trovarne uno, fino ad arrivare ad essere la metafora di un paese senza speranza; e quando la separazione tra potere, che pensa solo al profitto, e popolazione che non riesce a mangiare, diventa insanabile, l’unica cosa che resta da fare alla gente è di fare la rivoluzione.
Il libro è scritto molto bene e le vicende sono narrate mediante il flusso di pensieri del protagonista che ogni giorno si rende conto sempre di più che cosa è diventata Milano, in maniera irreparabile, fino allo sconvolgente finale.
Potremmo definire l’autore un Ammaniti senza ironia, ma forse l’ironia davanti al disastro può anche essere fuori luogo.

voto complessivo 9/10

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venerdì 17 giugno 2011

Romanzi in tre righe

Di Félix Fénéon, tradotto da Matteo Codignola

idea simpatica, quella di scrivere storie in non più di tre righe, con anche un finale a sorpresa! Peccato però che a leggerli tutti insieme si arriva ad annoiarsi, magari perché non si è ancora digerito quello che precedentemente si è letto.
Forse nel loro originale metodo di pubblicazione ci guadagnavano: uno al giorno e così andrebbero letti anche oggi!

voto complessivo 7/10
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giovedì 16 giugno 2011

La libraia di Orvieto

Di Valentina Pattavina

Questo libro si lascia leggere in un paio d'ore lasciandoti una lieve soddisfazione per la piacevolezza con cui si legge (la prosa è lieve e scorrevole), ma anche un po' di amaro in bocca perché manca di unitarietà.
I personaggi sono pennellati senza che la loro psicologia venga mai fuori, a parte quella della protagonista che risulta anche un po’ antipatica. Non si capisce bene se sia un diario, un racconto intimista, un giallo, essendo un po’ dell’uno e un po’ dell’altro, ma mai effettivamente di un genere solo.
Orvieto stessa potrebbe anche essere Viterbo, Frosinone, Mantova o qualunque città diversa da Roma.
Peccato, perché secondo me qualche prospettiva futura questa autrice ce l’ha. Da tenere d’occhio, sperando in risultati migliori.

voto complessivo 6/10
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martedì 7 giugno 2011

Il mio nome sia Gantenbein

Di Max Frisch

L’intenzione è buona.
Un romanzo che cessa di essere romanzo e diventa una sequenza di impressioni, congetture, immaginazioni, finzioni, realtà viste da un cieco che non è cieco, emozioni reali, delitti.
O forse si tratta di cose che non avvengono nemmeno.
L’intenzione è buona perché in una struttura narrativa viene distrutta la narrativa, peccato che resti solo un’intenzione.
Si fa fatica a seguire i personaggi, presentati ora in un modo ora in un altro; si fa fatica a passare dalla prima alla terza persona e riuscire ad attribuire i pensieri a qualcuno; si fa fatica a collegare gli episodi: troppa fatica.
Una fatica che, a mio parere, non vale la pena fare perché, a parte qualche considerazione interessante sparsa qua e là tra i pensieri del protagonista, il libro è tutto sommato noioso.

voto complessivo 2/10

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venerdì 20 maggio 2011

Divorzio all'islamica a viale Marconi

Un bel libro ambientato nel mondo degli immigrati a Roma, nel quartiere Portuense. Un libro divertente, ma che ci racconta anche dei problemi che incontrano gli immigrati, clandestini o meno non importa, che non sono un gruppo unitario, con la religione che spesso ...li divide e che si domandano come mai loro vengano qui a cercare fortuna, mentre gli Italiani vanno a cercare la fortuna all'estero. Divertente e didattico.
E poi chi è nato a viale Marconi riconoscerà il call center, il supermercato, le piazze...

voto complessivo 8/10

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martedì 18 gennaio 2011

Soffocare

di Chuck Palahniuk
e pensare che l'autore avverte il lettore all'inizio del libro; lo avverte di abbandonarlo, di smettere di leggere perché potrebbe trovare di meglio da fare.
Avrei dovuto ascoltarlo. Mi sarei risparmiato un libro scritto con i dadi, in cui i vari pezzi e i vari tempi si mescolano un po' a caso; un libro in cui le immagini legate al sesso sono elencate proprio come se fosse uno dei
depliant sfogliati dal protagonista nelle sue riunioni da sessodipendente; un libro in cui l'introspezione psicologica ha la pretesa di essere introspezione ma è solo un flusso di pensieri casuali; un libro dove le manie sono abitudini, noiose come ogni abitudine.
Un libro deludente sotto molto aspetti.

voto complessivo 3/10

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giovedì 13 gennaio 2011

Tron Legacy

Il film è il seguito esplicito di Tron, film degli anni 80 della Disney, che era legato al nascere e al massiccio diffondersi dei videogiochi.ù
Questo sequel riesce a staccarsi dal mondo dei videogiochi (anche se non mancano le citazioni), che ormai nel 2011 non sono più una "novità" ed è capace di creare una nuova meraviglia visiva. A livello di immagini, scene d'azione, visioni, infatti, il film raggiunge livelli elevati.
Peccato per la storia un po' blanda e a tratti lenta e noiosa, che però si riesce a sopportare grazie alla bellezza delle immagini.
Grandiosa e perfettamente abbinata alle immagini la colonna sonora dei Daft Punk.
Diciamo che si può andare a vedere facendo numerose pause in bagno

voto complessivo 7/10